domenica 8 luglio 2007

Tutorial Stereografia: come realizzare fotografie tridimensionali

Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo indossato i classici occhialini con una lente rossa e una blu per vedere un film o delle foto con il fantasmagorico effetto 3d. I film 3d di questo tipo andavano di moda soprattutto negli anni 60, ma la “Stereography”, che si basa sullo stesso principio, sembra essere stata inventata adirittura intorno al 1860 da Oliver Wendell Holmes (per maggiori informazioni sulla storia della Stereografia vedi qui).
I visori e le relative fotografie stereo erano molto diffuse fino agli anni 40, e probabilmente anche voi nel vostro scantinato avete il famoso visualizzatore di stereofotografie Viewmaster http://en.wikipedia.org/wiki/View-Master (che tra l’altro è ancora in commercio http://www.fisher-price.com/us/view-master/).
Queste fotografie si basano sul principio che il nostro cervello determina il senso della profondità, tramite le differenti visioni date dai nostri occhi della stessa scena. Mi spiego meglio con un esempio.
Diciamo che questa è una scena vista dall’occhio sinistro.



Questa è la stessa identica scena vista dall’occhio destro.


A prima vista potrebbero sembrare identiche, ma essendo i due occhi distanti una decina di centimetri, variano quel tanto che basta. Se osservando dal vivo questa scena concentrassimo l’attenzione sul flacone di borotalco, i nostri occhi convergerebbero su di esso e senza accorgercene, gli altri oggetti risulterebbero “doppiati”.
Ecco quello che vedremmo osservando il borotalco.


Qui invece mettiamo a fuoco la conchiglia



Qui mettiamo a fuoco la bottiglietta


Questa convergenza degli occhi, oltre alla messa a fuoco, viene usata dal nostro cervello per determinare la profondità della scena. Nella stereografia si usa questo principio per ingannare il cervello e dare l’impressione di vedere una scena tridimensionale mentre sta guardando una semplice immagine bidimensionale.
Nella stereografia originale si affiancano le due immagini, e per visualizzarla correttamente, si devono far divergere gli occhi, fino a far sovrappore le due immagini. La tecnica è simile a quella usata per vedere gli stereogrammi.

NOTA: Per visualizzare le immagini stereografiche nella loro dimensione originale, cliccateci sopra.




Per realizzare queste foto per oggetti non in movimento, basta mettere la fotocamera sul treppiede, scattare la prima foto, spostare il treppiede lateralmente (senza ruotarlo) di una decina di centimetri, e scattare la seconda foto. Poi in un programma di fotoritocco affiancate le due immagini, stando attenti a usare le immagini di destra e sinistra nell’ordine giusto.
Questa tecnica non necessita di attrezzature particolari, ma permette di fotografare solo soggetti immobili. Per immortalare tridimensionalmente soggetti in movimento, è necessaria una macchina apposita con due obiettivi, ma data la natura puramente “ricreativa” di questa tipologia di fotografia, non mi sembra il caso di spenderci soldi. Oppure si possono usare due fotocamere affiancate e trovare un sistema per farle scattare insieme. O infine si possono usare due fotocamere affiancate al buio, si imposta un tempo di posa lungo, le si fanno scattare al buio, e con un flash si illumina il soggetto......mmmmmm......
Così ho fatto questa prova con il mio kit per l’high speed photography mostrato qualche post fa. Ecco il risultato.

Per ottenere un effetto preciso sarebbero servite due fotocamere identiche, ma non avendole, ho dovuto usare la Nikon D50 e la Canon Powershot 520. Però l’effetto è comunque divertente.

1 commento:

Rafael Leopoldo ha detto...

Hi.

Very good, keeping doing more tutorial.

See you,
Rafaell.