domenica 7 dicembre 2008
Polapremium, Polaroid sx-70 TZ Artistic e Manipolazione
http://www.coagula.org/albedo/polapremium-polaroid-sx-70-tz-artistic-e-manipolazione/
sabato 13 settembre 2008
Ancora Polaroid
Il Cigno mi chiede su Flickr come ottenere la cornicetta strana che il bravissimo sx70manipulator ha ottentuto in alcune sue foto. Dato che non amo mettere foto tecniche sul mio account di Flickr, ho deciso di farne un post veloce veloce.
Per ottenere quella cornicetta basta semplicemente staccare la foto dal negativo partendo dall'angolo della foto, invece che dalla carta esterna.....probabilmente si capisce meglio guardando questa foto (nella mano destra avevo la macchina fotografica quindi ho dovuto fare un pò di acrobazie :-)):
sabato 6 settembre 2008
FUJIPET review
venerdì 1 agosto 2008
Pinholaroid con esposizione lunga
Stavolta più che un tutorial scrivo la cronaca di un pasticcio! Comunque alla fine sono riuscito ad ottenere qualche risultato interessante, ma non ho voluto descrivere a menadito tutti i passi svolti, perchè in realtà si tratta di un patchwork di posts di altri blog che ho indicato nel testo seguente. Ma andiamo per ordine. L'anno scorso, leggendo questo blog, mi venne voglia di modificare una Polaroid per giocare con la fotografia stenopeica ma non mi andava di rovinare la Polaroid 1000 che avevo sottomano così mi inventai una modifica reversibile, ma con la non piccola limitazione di poter esporre le pellicole per non più di 2 secondi. Più tardi, avendo recuperato a bassissimo prezzo una Polaroid 600 decisi di provare a realizzare la Pinhole di FoundPhotography ma purtroppo devo aver fatto qualcosa di sbagliato forando il diaframma dato che la macchina ha cominciato a espellere una dopo l'altra le 10 pellicole! Aaaarrrgh! Con quello che costano! A quel punto ho eliminato completamente le lamine del diaframma e ho attaccato il pinhole con il solito nastro adesivo, ma continuava a espellere foto a raffica, così ho abbandonato la macchina semiscassata e "pinholata" dimenticandola per un pò.
Poi qualche giorno fa ho letto questo bel post su Silverbased.org che descrive come modificare una Polaroid 600 per ottenere una doppia esposizione. Ho riesumato la mia Polaroid 600 semidistrutta, e ho implementato la modifica spiegata da Silverbased, non per ottenere una doppia esposizione, ma piuttosto per avere una impostazione "bulb".
Purtroppo ho scoperto che la cosa è meno semplice del previsto. Infatti, malgrado la modifica sia perfetta per le Polaroid 600 funzionanti, sulla mia 600 "incantata" l'interruttore evita effettivamente di sparare le pellicole una dietro l'altra ma, non ho capito perchè, la batteria dopo un pò si scarica! Così ho deciso di usare un interruttore per bloccare l'alimentazione non solo al motorino ma a tutta la macchina. Seguendo le istruzioni di alspix ho smontato la mia 600, poi ho tagliato il filo nero dell'alimentazione, e ho saldato nel mezzo un interruttore (quello appeso, in modo "elegantissimo", con il filo rosso e nero al lato della fotocamera, come potete notare nella prima foto).
Per realizzare un otturattore per il foro ho smontato la parte frontale.....
...e ho ricoperto con il nastro adesivo nero la "lente" usata per le foto ravvicinate
Alla fine sono riuscito finalmente ad avere la mia Pinholaroid con posa Bulb. Per "scattare", apro il flash, sposto la levetta della distanza del soggetto sugli "omini" in modo da scoprire il foro, lascio aperto il tempo necessario, richiudo, "accendo" l'interruttore e, appena la foto è stata espulsa, "spengo" l'interruttore prima che ne esca un'altra. A volte l'interruttore sembra non funzionare. In tali casi apro lo sportello come se volessi cambiare la cartuccia e lo richiudo.
La pinholaroid mi sembra un ottimo metodo per iniziare a sperimentare con la fotografia stenopeica in quanto, vedendo subito i risultati, si possono aggiustare i tempi di esposizione della foto seguente.
venerdì 16 maggio 2008
Dianaroid / Annyroid definitiva (per ora...)
In alcuni post precedenti ho raccontato i miei esperimenti di fusione di una Polaroid 103 con una Diana. Alla fine dell'ultimo post della serie ero abbastanza soddisfatto del risultato ottenuto, ma c'era una vignettatura ai bordi delle foto che non mi convinceva. Grazie ai consigli di altri fotomaniaci su Flickr mi è venuto il dubbio che la vignettatura non fosse dovuta alla lente, ma alla larghezza del diaframma e alla distanza tra diaframma e lente. Così ho ripreso il progetto in mano. Prima di tutto ho deciso che, essendo l'apertura del meccanismo della Anny (clone della Diana) troppo piccolo, era necessario ripescare il meccanismo elettronico della Polaroid che aveva un diaframma più largo. Credevo che la Polaroid fosse rotta, ma leggendo questa pagina ho capito che il problema era semplicemente il cavo di alimentazione. Così, sostituito il cavo, l'esposimetro originale ha ripreso a funzionare. Il passo successivo è stato smantellare la lente della Anny dal suo alloggio (ho dovuto rompere un pò di plastica)
La lente smantellata l'ho attaccata, con la solita pasta adesiva, all'interno del pannello anteriore della Polaroid, praticamente dove si trovava la lente originale. In questo modo sono riuscito ad avvicinare il più possibile la lente all'apertura della macchina.
Ed ecco quindi la mia Dianaroid definitiva (per ora)
Si può notare che la lente riesce a coprire l'intera foto, senza l'effetto "oblò" della versione precedente.
Essendo la lente destinata al formato 4x4, ovvero un formato molto più piccolo rispetto alla pellicola Polaroid, sui bordi dell'immagine si generano sfocature e distorsioni ottiche estreme. Il risultato mi ricorda molto l'effetto degli obiettivi Lensbaby (un pò più estremo forse...)
Ora non mi resta che rimettere a posto il tutorial riprendendo il tutto dall'inizio, e saltando tutte le fasi intermedie scartate.
sabato 26 aprile 2008
Tutorial: fotografia stenopeica con la vostra reflex
Domenica prossima (27 aprile 2008) si celebra il Pinhole day http://www.pinholeday.org/. Così ho pensato bene di prepararmi per l'evento. Ho deciso di trasformare la mia reflex analogica (una Sigma SA9) in macchina stenopeica.
Per chi non lo sapesse, una macchina fotografica stenopeica è caratterizzata dall'assenza della lente. Infatti la luce invece di passare attraverso una o più lenti, filtra attraverso un minuscolo foro. Per chi volesse saperne di più può leggere un mio post precedente sulla realizzazione di una Polaroid Pinhole (Pinholaroid): http://dicillo.blogspot.com/2007/06/tutorial-build-pinholaroid-polaroid.html
In rete esistono diversi progetti di macchine stenopeiche. Uno dei più interessanti è questa macchina fotografica stenopeica, realizzata con un pacco di fiammiferi: http://alspix.blog.co.uk/2005/12/31/matchbox_pinhole~428481.
Ma se pensate che sia troppo complesso, potete usare la vostra normale reflex, abbinata a un meraviglioso "obiettivo pinhole"! Io ho usato una Sigma, ma il principio vale per qualsiasi macchina. L'importante è che permetta di lavorare in manuale con l'impostazione "Bulb".
NOTA: sconsiglio vivamente l'applicazione di questo esperimento su reflex digitali in quanto si rischierebbe di sporcare il sensore con granelli di polvere.
Dobbiamo prima di tutto creare il "foro". Alcuni utilizzano della carta stagnola, ma io trovo sia davvero scomoda per la sua "morbidezza". Molto meglio l'idea di Cameron (http://www.theplasticlens.com/blog/?p=29) di utilizzare il lamierino di un floppy disk.
Con uno spillo e un martello facciamo un foro sul lamierino
Levighiamo il foro con della carta vetrata o una lima per unghie
Questa è la reflex che ho usato. Tutti i corpi macchina delle reflex vengono vendute con un tappo che è avvitato al posto dell'obiettivo.
Con un trapano facciamo un bel buco al centro del tappo.
Limiamo anche questo
Ci piazziamo sopra il lamierino forato
E lo fissiamo con il solito nastro adesivo nero
Finalmente possiamo avvitare il tappo sul corpo macchina della reflex
Naturalmente per testarla ho usato l'impostazione Bulb. Ricordate che i tempi possono essere molto lunghi: 2-5 secondi con sole pieno, ore intere di notte.
Questi esempi non sono un granchè, ma voi farete sicuramente di meglio.
Buon divertimento.
mercoledì 9 aprile 2008
Dianaroid Tutorial Reprise (Annyroid?)
NOTA: Non mi assumo alcuna responsabilità se seguendo le seguenti procedure vi ritrovate con due fotocamere inutilizzabili. Gli esperimenti a volte vanno male. A me questo è andato bene. Altri 10 sono andati male.... e non li pubblico :-)
Forse qualcuno si ricorderà un mio post di qualche mese fa dove tentavo di piazzare su una Polaroid 103 una lente della Diana+. Avevo cercato di mantenere il meccanismo di esposizione automatica della Polaroid, ma in questo modo le foto, almeno quando erano a fuoco, risultavano grandi quanto una moneta da 2 euro! Volendo fotografare soggetti molto ravvicinati la cosa era fattibile in quanto allontanando la lente dalla pellicola l'effetto tunnel si riduceva fino a scomparire.
Qualche giorno fa ho ripreso in mano la Polaroid 103 ma, ahimè, l'esposimetro non funzionava più (credo si sia rotto il magnete dell'otturatore). Così ho deciso di smontare il meccanismo, ormai inutile, in modo da ridurre al minimo gli ostacoli che intercorrono tra lente e pellicola. Le procedure seguenti dovrebbero essere più o meno valide anche per altre Polaroid packfilm con soffietto. Per completezza descrivo tutte le operazioni, comprese alcune cose che avevo spiegato nel post precedente, di cui riutilizzo le prime foto. Per smontare il pannello frontale si devono svitare 4 viti.
Asportando il pannello anteriore è possibile vedere il meccanismo di scatto e l'esposimetro. Tale meccanismo non è fissato, ma è legato al corpo macchina da un debole incastro, e dal filo dell'alimentazione.
Per il momento ho deciso di lasciare il filo di alimentazione collegato.
Per staccare la lente interna ho semplicemente allentato con un cacciavite, le linguette metalliche che la bloccavano.
Con una pasta adesiva non permanente (io uso UHU patafix, che trovo ottima per questi esperimenti) ho attaccato l'obiettivo della Diana+ al corpo macchina della Polaroid.
In questo modo ho ridotto gli intralci tra lente e pellicola, ma non esiste più l'otturatore. Quindi userò come otturatore il copriobiettivo della Diana+.
Naturalmente in questo modo la macchina può essere usata solo con poca luce e per tempi di esposizione lunghi. Ho scattato qualche foto di esempio, e per non tediarvi con il mio solito autoritratto, ho indossato la mia nuova maschera antigas che dà alle foto un tocco industrial in stile Nine Inch Nails :-)
L'effetto è abbastanza interessante, ma usare il coprilente come otturatore rende impossibile ottenere fotografie non mosse. Così mi sono deciso a fare un'operazione un pò più radicale rispetto alla precedente. La Polaroid ormai già non funzionava, ma ho dovuto sacrificare, non senza titubanza, una Diana originale, o più precisamente una Anny (un clone della Diana piuttosto diffuso in Europa). La mia idea originale, era quella di seguire alcuni esempi trovati su internet, che si basavano sull'eliminazione del soffietto, per attaccarci direttamente la Diana (in realtà ho trovato solo esempi che usavano la Holga). Ma in questo modo si sarebbero presentati due problemi:
- Sulla pellicola si sarebbe impressionato solo un quadrato grande 4X4 cm
- Trovare la distanza giusta tra pellicola e lente (cosa fondamentale in questi casi) avrebbe richiesto smontaggi e rimontaggi a raffica
Così ho deciso di smontare l'obiettivo del Diana-clone (Anny), e attaccarlo direttamente alla macchina, in modo da poter modificare facilmente la distanza tra lente e pellicola. Per smontare l'obiettivo è bastato fare pressione intorno alla base con un cacciavite sottile. Si è spaccato qualche pezzettino di plastica, ma niente di grave.
A questo punto ho deciso di togliere definitivamente l'otturatore originale della Polaroid, e quindi ho dato un taglio netto al filo dell'alimentazione.
Con la solita pasta adesiva ho attaccato l'obiettivo alla macchina.
Grazie al soffietto ho potuto sperimentare diverse distanze dalla pellicola. Questa foto l'ho ottenuta col soffietto completamente esteso. L'immagine copre l'intera superficie della pellicola, ma è completamente fuori fuoco.
Per questa foto sono riuscito a ottenere la messa a fuoco giusta (più o meno) ma è evidente un problema: l'immagine viene tagliata a cerchio dal foro lasciato dalla vecchia lente della Polaroid.
Per risolvere questo problema ci sono due possibili soluzioni:
- allargare il foro della Polaroid
- Avvicinare la lente della Diana al foro, accorciando il barilotto dell'obiettivo.
La prima soluzione mi è sembrata troppo complicata da attuare senza distruggere il soffietto, così ho scelto la seconda opzione. Per ottenere l'accorciamento, con il solito cutter ho scavato un pò, dall'interno, intorno all'anello di plastica da eliminare, in modo da renderlo più facilmente staccabile.
Fatto questo, con una pinza, ho staccato questa fascia di plastica.
Con la solita pasta adesiva, ho attaccato l'obiettivo accorciato alla Polaroid.
E voilà! La Dianaroid è arrivata alla sua versione definitiva (per ora).
Per trovare la lunghezza giusta del soffietto ho fato alcune prove. Per bloccare il meccanismo, ho usato un pezzetto di foto Polaroid piegata in tre. Con questa distanza ho ottenuto una buona messa a fuoco per i ritratti.
Con questa distanza invece la messa fuoco andava bene per il campo lungo. Dovrete sperimentare e sprecare un pò di pellicole.
Ed ecco qualche foto di esempio.
Ora, soggetti a parte, il risultato mi piace molto, soprattutto per i ritratti. La vignettatura ai lati credo sia normale, in quanto la lente della Diana è progettata per coprire un'area molto più piccola rispetto alle Polaroid 100. Ora c'è da chiedersi: "val la pena di rovinare due fotocamere per fare questo?" Non lo so, però io mi sono divertito un mondo a farlo. L'altra domanda è: "ma perchè ci si compra una maschera antigas?" La risposta è sempre la stessa: "non lo so" :-) Tutta colpa di ebay.....
P.S.:Se qualcuno dovesse realizzare questo progetto (o simili) sarei felice di poter vedere i risultati.